Le visite mediche e gli esami da fare nel primo trimestre di gravidanza
Tra l’ottava e la decima settimana di gestazione è necessario fare la prima visita ginecologica, comprensiva di ecografia, e tenere sotto controllo costante e preciso la variazione del peso corporeo e la pressione arteriosa.
Se non si è fatto un pap-test negli ultimi tre mesi, il medico potrebbe decidere di eseguirlo. Importanti sono l’esame delle urine e l’urinocoltura per escludere eventuali infezioni e controllare la corretta funzionalità dei reni, oltre agli esami del sangue per verificare possibili anemie ed infezioni, oltre al gruppo sanguigno e al fattore rh. La coppia può decidere di sottoporsi anche all’amniocentesi, all’analisi dei villi e al triplotest ematico per valutare possibili anomalie genetiche, come la sindrome di down, soprattutto se l’età della madre è avanzata o se vi sono malattie con trasmissione ereditaria in famiglia.
Le visite del secondo trimestre di gestazione
Nel secondo trimestre si continuano ad eseguire esami delle urine e del sangue per valutare, ancora una volta, la funzionalità dei reni e la possibilità di infezioni in corso. Dalla ventiquattresima settimana, poi, si inizia a misurare la distanza tra l’osso pubico della madre e la parte superiore dell’utero per valutare il grado di crescita e di sviluppo del feto. Tra gli esami da eseguire vi sono l’ecografia morfologica, l’analisi della curva da carico di glucosio per escludere il diabete gestazionale e l’esame per la rosolia e la toxoplasmosi.
Il terzo ed ultimo trimestre
Si continua con gli esami di routine (ematocrito, urine, pressione, peso corporeo, ecografia), oltre al tampone per la ricerca dello streptococco e l’analisi per malattie infettive come l’HIV,l’epatite B e la toxoplasmosi. Se la mamma ha fattore rh negativo dovrà seguire una profilassi anti-D.
L’ultima visita pre-parto
Tra la 36° e la 37° settimana si esegue l’ultima visita ginecologica. Ve ne saranno ancora se la gravidanza si protrae oltre le 40 settimane. In questa visita il ginecolo esaminerà tutti tutti gli ultimi parametri rilevati, come la concentrazione di ferro nel plasma, gli anticorpi, l’emocromo, l’ultima ecografia per verificare il livello di accrescimento del bambino e le prove di coagulazione del sangue (nel caso in cui si volesse ricorrere all’anestesia epidurale durante il parto). Il medico procederà, poi, alla palpazione addominale (la manovra di Leopold) per valutare la corretta posizione del feto, il suo inizio di discesa lungo il canale del parto, la presenza di una corretta quantità di liquido amniotico e il tono dell’utero. Valuterà anche il grado di gonfiore delle caviglie della futura madre perchè se questo è troppo accentuato e si rilevano anche un’alta pressione arteriosa e la presenza di proteine nelle urine, ci si potrebbe trovare in uno stato di ipertensione gravidica. Il ginecolo procede poi alla palpazione del collo dell’utero per valutare il suo tono e la sua elasticità e l’eventuale livello di dilatazione già in corso. Viene poi misurato il battito cardiaco del bambino che dovrebbe essere compreso tra 120 e 160 battiti al minuto. Se la gravidanza si protrae oltre il termine previsto, si dovranno eseguire periodici prelievi del liquido amniotico per verificare che questo sia sempre limpido e chiaro. In caso contrario, il ginecologo procederà ad un parto indotto. L’ultima visita è anche quella in cui il medico dà gli ultimi consigli e raccomandazioni e cerca di calmare le ansie e le paure inevitabili per la futura mamma. Si dovrà porre molta attenzione nel caso in cui si assista a delle perdite abbondanti di sangue rosso accompagnato a forte dolore perchè potrebbe essere un sintomo di distacco della placenta o di una placenta previa, così come una febbre alta che può stimolare un travaglio anticipatario e al mal di testa resitente al paracetamolo che, associato a pressione arteriosa alta, perdita di peso e presenza di albumina nelle urine , può indicare ipertensione gravidica.
Perchè avvalersi di Mutua Ulisse
Gli esami e le visite necessarie durante la gravidanza sono quindi molte e non tutte sono realizzabili gratuitamente tramite il servizio sanitario nazionale. E’ per questo motivo che si consiglia di rivolgersi a Mutua Ulisse sia per avere un reale supporto economico, sia perchè questa sarà in grado di garantire un corretto e dettagliato piano di analisi.