Sono tante le persone che al mondo soffrono di fibromialgia, una patologia di cui ancora non si conoscono le cause e che ancora oggi si tende a considerarla una malattia psicomatica. Questa ipotesi è data soprattutto dal fatto che sia gli esami di laboratorio sia i mezzi diagnostici per immagini non riescono a rilevarla chiaramente, rendendola appunto una patologia invisibile o non reale.
Cos’è la fibromialgia?
La fibromialgia colpisce di più le donne tra i 20 e i 55 anni d’età, in maniera più generale quelle che presentano una personalità ansiosa ed emotiva. I tessuti che risentono di questa patologia sono i tendini, i muscoli e i legamenti, che presentano dolori diffusi inizialmente localizzati nella parte lombare e cervicale, ma che con l’andare del tempo si diffondono all’intero sistema neuromuscolare. Si pensa sia una patologia psicomatica in quanto i sintomi si aggravano a causa di fattori emozionali, di profondi stati di stress e ansia, nonché a causa del freddo e della fatica.
Fibromialgia: quali sono i sintomi? E le cause?
I sintomi più comuni della fibromialgia sono legati all’eccessiva stanchezza, a un sonno disturbato, all’emicrania, al colon irritabile e a un stato depressivo. In alcuni casi nei punti dolenti compaiono noduli che, se anche non visibili, risultano palpabili al tatto.
Purtroppo per la sua diagnosi passano anni, tempo in cui chi né soffre percorre una vera e propria odissea medica, al fine di capire il perché è iniziata, ma soprattutto attendere che una terapia possa eliminare o ridurre il dolore di questa malattia debilitante.
Sebbene i medici non sappiano ancora di preciso cosa causa la fibromialgia, si pensa sia una malattia con una certa predisposizione genetica, o comunque legata a un malfunzionamento del sistema nervoso. Alcuni ricercatori, puntano su quest’ultimo pensiero, dopo aver esaminato, attraverso la risonanza magnetica, il cervello di alcuni pazienti con fibromialgia, nei quali hanno rilevato alcune anomalie proprio nella zona del cervello destinata a esaminare tutti i dolori del corpo umano. Dopo questa diagnosi, sembrerebbe appunto, che il cervello aumenti di gran lunga l’intensità del dolore, portando il corpo stesso a soffrirne senza però avere una causa fisica.
La fibromialgia è dunque reale?
Purtroppo ancora oggi la fibromialgia non è “accettata” come una vera malattia, e di conseguenza gli stati dolorosi sembrano quasi il frutto di una patologia immaginaria o non reale. Molto spesso sono gli stessi familiari o amici a non capire la situazione, ma non perché non vedono la sofferenza, semplicemente non riescono a capire la nascita dei sintomi senza una precisa causa. Un dubbio che porta chiunque in confusione tanto da porsi la domanda: la fibromialgia è reale?
Un aiuto per la fibromialgia: gestire lo stress
Molto spesso per la cura della fibromialgia non bastano terapie mediche o psichiatriche, anche perché, nutrendosi di stress e ansia, questa patologia riesce a creare un circolo vizioso di sintomi che, trasmessi al cervello, non faranno altro che aumentare lo stato di disagio sia fisico sia psichico.
I malati di fibromialgia devono saper gestire e affrontare i momenti di stress, attraverso non solo l’uso di determinati farmaci, ma soprattutto attraverso interventi sul proprio stile di vita, come praticare un esercizio fisico, gestire al meglio il peso corporeo, coltivare un hobby che sappia dare un senso di appagamento, nonché iniziare terapie cognitivo comportamentali al fine di integrarsi con la comunità.
Fibromialgia: a chi rivolgersi
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